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Sentenza

Responsabilità dei genitori e utilizzo dei social network dei figli (Cc articoli 2047 e 2048; Cp articoli 494, 595, 612 e 600-quater)
Responsabilità dei genitori e utilizzo dei social network dei figli (Cc articoli 2047 e 2048; Cp articoli 494, 595, 612 e 600-quater)
Tribunale di Brescia, sez. I civile, sentenza 4 marzo 2025 n. 879
Ai fini di cui all’articolo 2047 c.c., per affermare o escludere la capacità di intendere e di volere di un minore d’età, autore di un fatto illecito, il giudice di merito non è tenuto a compiere una indagine tecnica di tipo psicologico quando le modalità del fatto e l’età del minore siano tali da autorizzare una conclusione in un senso o nell’altro. Per quanto riguarda il riparto dell’onere probatorio, il danneggiato deve dimostrare solamente che il danno è stato cagionato da un incapace (elemento positivo), mentre il sorvegliante deve dimostrare di non aver potuto evitare il fatto.

La minore aveva dichiarato di non aver realizzato alcuno dei fatti che le erano contestati e di non sapere chi potesse essere il responsabile. Aveva riferito, altresì, di essere seguita da un’insegnante di sostegno e depositato ampia documentazione medica, da cui era emersa la sua presa in carico da parte del Servizio di Neuropsichiatria Infantile, con diagnosi di ritardo intellettivo di lieve entità, e che era munita di certificazione ai sensi della legge 104/1992.

I genitori hanno sostenuto la correttezza e ineccepibilità della propria condotta nell’istruire, educare e sorvegliare così dovendosi escludere la loro responsabilità ex articoli 2047 e 2048 c.c.

Pertanto, i convenuti erano tenuti alla sorveglianza della figlia, la cui incapacità era pacifica e a essi nota, stante la sua lunga storia clinica. L’articolo 2047 c.c. configura una forma di responsabilità diretta, fondata sull’inosservanza del dovere di vigilanza sul soggetto incapace.

Nel caso in esame, ha ritenuto il Tribunale che i convenuti non abbiano dimostrato di “non aver potuto impedire il fatto”, dal momento che gli accorgimenti da loro predisposti con riferimento all’utilizzo dei social network da parte della figlia non possono ritenersi sufficienti per escludere la responsabilità ex articolo 2047 c.c.
Avv. Antonino Sugamele

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