Acquisto di un cavallo per i figli minori. L'ex moglie chiede e ottiene il rimborso, da parte dell'ex marito, della quota, a suo carico ma da lui non versata, di spese straordinarie da lei affrontate nell'interesse dei loro due figli, entrambi minorenni. In Appello viene fissata la cifra che dovrà sborsare l'uomo: quasi 22mila euro.
Per i giudici di secondo grado la situazione è chiara: «si evince che la gran parte delle voci indicate dalla donna è supportata da documentazione» poiché, di norma, «i pagamenti avvenivano attraverso bancomat o bonifico, come da estratto conto, sebbene in alcuni casi privo di ricevuta».
Poi, «quanto all'abbigliamento dei figli, se è ben vero che agli atti vi sono scontrini fiscali non recanti il loro codice fiscale, è da tenere presente che i pagamenti sono avvenuti anche in questo caso attraverso il bancomat, come da estratto conto, e che in gran parte indicano l'acquisto di vestiario ed articoli sportivi (anche specificamente per l'equitazione) per ragazzi». Invece, «non possono essere riconosciute alcune spese farmaceutiche, giacché gli scontrini fiscali prodotti non sono riconducibili ai figli, né concernono medicinali o altro di specifico supportato da documenti.
13-04-2025 11:52
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